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Giorno 19 – Meno turismo Più ciclismo

Oggi tappa di trasferimento per raggiungere Milazzo. Sono quasi 100 km. Partenza alle 8.
Julius, il cicloturista ceco, è già partito alle 7. Deve raggiungere Roma in 10 giorni. Nottetempo sono arrivati in campeggio una coppia giovane di cicloturisti inglesi.
Stanotte ha piovuto a tratti. Il mattino nuvole nere sulla Calabria e cielo coperto dappertutto. La strada è quasi sempre su lungomare. La zona da S.Alessio Siculo in poi è piacevole. Mancano pochi km a Messina e Enzo, un ciclista, mi affianca e parliamo un po’ della strada e mi dà delle dritte su come svicolare Messina. Il vento di scirocco mi facilita la pedalata tanto che arrivato a Messina decido di sfruttarlo fino a quasi la punta. Fuori città, sulla consolare Pompea, ci sono anche 5 km di ciclabile! Passo dal lago di Ganzirri, mi mangio una focaccia e poi giro per la SS113 che riporta verso Palermo.  Chiaramente la spinta del vento non c’è più e non mancano le salitelle. Strada comunque molto bella con numerose piante di acacia in fiore, non molto presenti al Sud. Arrivo a Milazzo. Primo impatto non proprio positivo alla vista della raffineria, ma la penisola è lunga circa 8 km e sopratutto la parte finale è molto bella. Campeggio sotto gli ulivi che fa tanto Salento.

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Giorno 18 – Taormina

Dall’agriturisno vedevo Taormina lontana e in alto…. molto in alto. Parto senza pensarci e mi godo il lungomare di seconde case vuote fino a Fiumefreddo. Qui comincia il primo strappo per raggiungere la SS114 che porta a Messina. Al bivio di Taormina la strada sale tra tornanti fino in città. Il mio altimetro barometrico dice che ho fatto più di 400 m di dislivello. In centro turisti a frotte. Mi chiedo cosa sarà mai in Agosto. Dopo una “vasca” nella strada principale vado a vedere l’anfiteatro. Alla biglietteria mi concedono di portare la bici in zona controllata dagli adetti. Mi aspettavo la calca all’interno, invece poche persone. Posizione superba, colpo d’occhio fantastico.
Ma come hanno fatto a ridursi così i greci?
Discesa da Taormina con giacchetta antivento fino al mare poi altri “mangia e bevi” fino a S.Alessio Siculo dove c’è il campeggio. Qui incontro Julius, cicloturista cecoslovacco che ha già fatto il giro della Sicilia e adesso è diretto a Roma.

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Giorno 16-17 – Più turista che ciclista

Due giorni dedicati al turismo.  Il primo solo per Siracusa, che poi vuol dire Ortigia, la parte finale della città su un’ isola collegata da 2 ponti alla città più recente. La basilica, ricavata da un tempio greco di cui si vedono le colonne e capitelli originali inglobati nei muri. Piccola sorpresa la tomba di Monsignor Carabelli nato a Carnago, già vescovo di Siracusa fino al 1932.
La basilica si affaccia sulla splendida piazza dove sorge anche la chiesa di S.Lucia, più piccola e semplice con al centro un imponente quadro del Caravaggio.
A palazzo Bellomo una bellisima tela restaurata di Antonello da Messina. Da notare che per il Caravaggio non si pagava niente, mentre per il museo Bellomo 8€ (il Louvre costa forse 10€) e il pieghevole che ti danno con il biglietto lo devi restituire quando esci.
Trasferimento in treno fino a Catania suggerito dal fatto che bisognava attraversare zone poco interessanti e con forte presenza di raffinerie (uguale a puzza e camion).
A Catania il traffico è un caos. Riesco a raggiungere piazza Duomo stracolma di turisti, una puntata rapida a via Crociferi per il barocco e poi vado al chiostro dei Benedettini. Più che un chiostro è una reggia con scaloni di marmo che testimoniano la potenza dei frati dell’epoca. Oggi è una sede universitaria.
Poi scappo da questa Catania caotica verso la costa : Aci Castello, Aci Reale e Giarre dove trovo da dormire in un agriturismo immerso tra i limoni con la presenza dell’Etna alle spalle e la vista del mare e i rilievi calabri dal balcone.

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Giorno 15 – Marzememi Noto Siracusa

Il meteo migliora. Riparto da Marzamemi passando a fare un giro nel piccolissimo centro storico già set cinemtografico di non ricordo quale film. Passando da Pachino faccio riparare il comando del cambio nel negozio “Il Paguro”, inaugurato il giorno prima. Verso Noto è tutto un mangia e bevi (salite e discese) con arrampicata finale al centro storico di Noto, un salotto barocco dai colori caldi. Piccolo giro dribblando turisti stranieri e scolaresche, piccola pausa con pizzottella e poi verso Siracusa. Mi spaventavano un po’ i 34 km da fare pensando alle salite, invece è stata una piacevole passeggiata quasi tutta in discesa in mezzo a coltivazioni di limoni. Nessun cane. Arrivato a Siracusa, domani faccio il turista appiedato.

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