Due giorni dedicati al turismo. Il primo solo per Siracusa, che poi vuol dire Ortigia, la parte finale della città su un’ isola collegata da 2 ponti alla città più recente. La basilica, ricavata da un tempio greco di cui si vedono le colonne e capitelli originali inglobati nei muri. Piccola sorpresa la tomba di Monsignor Carabelli nato a Carnago, già vescovo di Siracusa fino al 1932.
La basilica si affaccia sulla splendida piazza dove sorge anche la chiesa di S.Lucia, più piccola e semplice con al centro un imponente quadro del Caravaggio.
A palazzo Bellomo una bellisima tela restaurata di Antonello da Messina. Da notare che per il Caravaggio non si pagava niente, mentre per il museo Bellomo 8€ (il Louvre costa forse 10€) e il pieghevole che ti danno con il biglietto lo devi restituire quando esci.
Trasferimento in treno fino a Catania suggerito dal fatto che bisognava attraversare zone poco interessanti e con forte presenza di raffinerie (uguale a puzza e camion).
A Catania il traffico è un caos. Riesco a raggiungere piazza Duomo stracolma di turisti, una puntata rapida a via Crociferi per il barocco e poi vado al chiostro dei Benedettini. Più che un chiostro è una reggia con scaloni di marmo che testimoniano la potenza dei frati dell’epoca. Oggi è una sede universitaria.
Poi scappo da questa Catania caotica verso la costa : Aci Castello, Aci Reale e Giarre dove trovo da dormire in un agriturismo immerso tra i limoni con la presenza dell’Etna alle spalle e la vista del mare e i rilievi calabri dal balcone.