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Giorno 6 – Tappone di montagna?

Non volendo fare il giro costiero dall’aereoprto di punta Raisi, ho deciso di raggiungere Scopello dall’interno via Monreale,Partinico. Sapevo che saliva fino a Monreale ma mi ricordavo che poi si viaggiava in costa. Sbagliato. Già la salita a Monreale non scherza (almeno per le mie prestazioni!), ma poi un salitone interminabile fino a qualche km dopo Pioppo, in totale almeno 30 km di salita più o meno ininterrotta. Paesaggi inaspettati, montagne verdeggianti miste a rocce rossastre. È chiaro che la discesa verso Partinico è stata una goduria nonostante il vento contrario. Poi il mare, Balestrate, Alcamo e Castellammare tutto in piano. Purtroppo il campeggio di Scopello mi ha dato buca e ho dovuto fermarmi a Castellammare, rinunciando al tramonto sul mare.
L’anticiclone fa sentire il suo effetto, giornata splendida, qualche bagnante in costume sulle spiagge e primo assaggio di mare…. solo i piedi.
Km : 61 tempo in sella : 4h 38m Salite: 860 m

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Giorno 5 – Turista a Palermo

Oggi ho fatto il turista appiedato. L’albergo è vicino al mercato di Ballarò, quindi ho iniziato da lì. Non amo girare a vuoto tra le bancarelle dei mercati, ma a Ballarò ci ho passato almeno due ore: profumi, sapori, colori e suoni.
Poi le mete classiche del centro storico: palazzo dei Normanni con la cappella palatina,la cattedrale, chiese varie tra le quali mi è piaciuta quella di S.Maria dell’Ammiraglio.
E la bellisima fontana pretoria? Fa anche un certo effetto vedere il portone della caserma dei carabinieri che abbiamo visto tante volte in televisione e da dove è uscito per l’ultima volta il generale Dalla Chiesa, e anche nella cattedrale la tomba di don Pino Puglisi.

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Giorno 3-4 Genova-Palermo

Ormai sono a Genova, solo una ventina di km da Pontedecimo al porto.Stamattina faccio colazione al bar dell’Hotel Nazionale e scopro che :
1) nel 52 vi soggiornò Bartali!
2) l’espressione preferita dal barista per dire “” mi hai rotto i ……” è : “mi hai brasato l’elmo!” chiaramente in zenaise… te mé brasò l’elmu…belin!…. Favolosa.
Al porto l’unico posto dove poter mangiare qualcosa tenendo la bicicletta “a vista” è il McDonald!
Ebbene sì,l’ho fatto,però ho ordinato una insalata nizzarda.All’imbarco c’è un ragazzo con bicicletta carica, Davide, che da Mirandola scende a Palermo per poi risalire fino a Trieste con lo scopo di raccogliere fondi per beneficenza.Ho scoperto che anche lui è passato dalla grande M e ha ordinato  la nizzarda.
Al porto i ciclisti vengono considerati passeggeri senza veicolo che però  devono far la fila con le automobili. Per l’accesso al molo  si possono usare le rampe pedonali che portano all’ascensore  e se la bici non entra devi fare le scale. In alternativa puoi ritornare nel traffico della città, prendere la rampa che porta all’imbarco traghetti nel traffico delle auto e dei TIR facendo una serpentina di 2 km sui moli del porto per arrivare a 100 m da dove eri partito..Per non far le scale abbiamo fatto fare un’impennata alla bici dentro l’ascensore e farcela stare in altezza.
Traversata tranquilla.
Svegliati alle 10 dagli altoparlanti che annunciavano: “è una esercitazione. … è scoppiato un incendio a bordo”.
Toccata e fuga.

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Giorno 2 – Pontedecimo quasi Genova

L’idea di oggi era di avvicinarmi a  Genova in relax. L’unico dubbio amletico era se fare la valle Scrivia o deviare per Gavi e Voltaggio. Dopo una chiaccherata con ciclista locale e da come guardava con aria di compassione il mio bagaglio, ho deciso per la prima. Il traffico non è esagerato e la ex SS35 è larga a sufficienza per pedalare tranquilli. Qualche problemino nei centri abitati. Le salite non sono da paura. Un anziano (!?!) ciclista  mi ha affiancato e mi ha detto:”Quando sei in cima ai Giovi sei a Genova, dopo è tutta discesa”. Aveva ragione, una goduria che mi ha sollevato dalla difficoltà di trovare da dormire. Ma in ogni paese che ha avuto un passato “migliore” del presente, c’è sempre un Albergo  della Vittoria  o un Albergo Nazionale, il primo era al completo.
Km: 105 – tempo in sella: 7 ore (!!)

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Castelnuovo Scrivia

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Ronco Scrivia

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