Giorno 18 : Ston – Dubrovnik (Traghetto per Bari)
Il bus 1A mi sta portando verso il centro di Dubrovnik. Siamo come sardine in scatola. Un apparato elettronico emette in LowFi una canzone della Vanoni(!!), che sembra canti rivolta all’autista: “amore fai presto… non resisto… se tu non arrivi…..”. Nelle curve bisogna attaccarsi ben saldi. Per fortuna sono solo 10/15 minuti. Al capolinea, Il turista viene preso d’assalto dai vari procacciatori di attrazioni. Se vedi tre belle ragazze che si agitano per attirare la tua attenzione, non ti illudere, vogliono solo venderti un’escursione sul battello camuffato da sommergibile rosso col fondo trasparente, una mezz’ora in kayak, o un tour tematico.
I turisti che usano i bus cittadini sono per lo più giovani, quelli anziani scendono dalle navi da crociera o dai grandi pullman. Poi, appena dentro le mura della Stari Grad, tutti, vecchi e giovani, scattano, cioè pigiano frenetici con l’indice sul tasto della loro fotocamera. Sassi, campanili, torri, piccioni, menù dei ristoranti, gatti, tramonti. Tutti fotografano tutto.
Il “selfie”aiuta. Le coppie preferiscono come sfondo scalinate di chiese, monumenti, il mare. Le coppie giapponesi le vetrine dei simboli dello shopping.
Qualcuno un crocefisso.
Dubrovnik “old town” però è davvero bella, come non resistere alla tentazione di fermare tutto in immagini che poi rimarranno in qualche PC o DVD? E questa frenesia ci fa perdere l’occasione di sederci tranquilli, bere una birra e cogliere l’atmosfera di quel luogo, magari in silenzio.