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Giorno 14 – Luftfeuchtigkeit

Vicino al mare la notte generalmente scende l’umidità.
Nelle scarne conversazioni con Paul questo era un argomento ricorrente,  specie la mattina. Paul parla solo tedesco e un italiano essenziale che ha imparato nel suo cicloviaggio, così ho dovuto cercare sul traduttore.
Umidità in tedesco, che si dice : ” Luftfeuchtigkeit”. Non riesco ancora a dirla tutta, ma basta che accenno a Paul : luftfoic… e lui capisce. Oggi le nostra strade di sono divise. Io ho proseguito per Pozzallo e Marzememi lotttando contro un vento dal traverso alla bolina stretta… praticamente sul muso. Alcuni tratti di strada erano invasi dalla sabbia.
Però ho trovato il tempo di farmi una pedalata sulla battigia…

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Giorno 13 – Verso la punta sud-est

Paul è solito fermarsi 2-3 giorni in un camping, visitare i dintorni o riposarsi e poi riparte. Visto il livello di questo campeggio decide di fermarsi anche lui solo una notte, quindi facciamo una seconda giornata insieme. Da buon svizzero è atrezzato di GPS con tragitto impostato e quindi fa lui da guida. Ci aspettano circa 70 km di SS115 con camion che ci sfiorano. Il paesaggio è disseminato di serre per la produzione di ortaggi: pomodori, melanzane, bietole ecc.
Prima pausa al “bar delle sirene” e seconda in un bar di paese di fianco alla caserma dei carabinieri. Passa un capitano e che guarda prima le nostre bici e poi il bastone che Paul tiene a portata di mano per i cani (il mio è dissimulato). Allora ci fa qualche domanda e poi si va a prendere un caffè. Arriviamo a Punta Braccetto dopo varie salitelle.Qualcuno è in costume sulla spiaggia e un
paio di ragazzi fanno il bagno.

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Giorno 12 – A spasso con Paul

Fatto amizia con Paul,il cicloturista svizzero. Decidiamo di fare assieme questa tappa di trasferimento verso la punta est. Il percorso deciso è quasi tutto sulla SS115, noioso con tanti saliscendi e due gallerie. Passiamo sotto Palma di Montechiaro e ll’impressione non è bella. Case brutte , non finite che danno l’idea del degrado o dell’abusivismo. Anche Licata non è un paese dove andrei in ferie.
Paul ha un carico di almeno 15 kg più del mio e sulle salite va di rampichino, a volte scende e la fa a spinta. Mi sembra di essere una piuma a confronto. Nelle discese però la massa vince e mi supera.
Arrivati ad un campeggio che ha appena aperto e quindi non funziona granché,  market chiuso e al bar(!?) da mangiare ci sono solo caramelle o patatine della stagione scorsa. Rimediamo la cena. Paul super attrezzato si scalda due penne. Ha un fornello per cucinare e uno più piccolo per la moka del caffè.

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Giorno 11 – Finalmente Agrigento

Lasciato quella specie di camping mi dirigo verso Agrigento con due obbiettivi: la scala dei turchi e la valle dei templi. Ci sarebbero altre cose da vedere lungo la strada come Montallegro e Siculiana, ma queste località costiere non sono collegate tra di loro direttamente lungocosta, bisogna salire e scendere dalla dorsale SS115. Devo limitare gli sprechi di energia. Sulla SS115 i pochi mezzi che passano vanno veloci ma la strada è abbastanza larga per andare sicuri(!?). Ci sono anche due brevi gallerie .
La scala dei turchi è accecante. Pietra liscia bianca in contrasto con l’azzurro del mare e del cielo. Meritava. La valle dei templi sarebbe quasi fatata se non ci fosse sullo sfondo la brutta skyline della città nuova. Per visitare a piedi il sito ci vogliono almeno un paio d’ore solo per vedere i templi piu importanti. Vista l’assenza di strutture per bici, ho affidato la mia alla discreta sorveglianza di un bibitaro. Al campeggio trovato cicloviaggiatore svizzero che è partito a Ottobre, ha fatto dalla Svizzera interna fino a Gallipoli lungo la costa adriatica, poi Calabria e Sicilia. Poi ritornerà da Napoli, Roma ecc..
Forse domani faremo un po di km assieme.

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